Sulla sofferenza (Lumen Fidei)

Sulla sofferenza (Lumen Fidei)

"All’uomo che soffre, Dio non dona un ragionamento che spieghi tutto, ma offre la sua risposta nella forma di una presenza che accompagna, di una storia di bene che si unisce ad ogni storia di sofferenza per aprire in essa un varco di luce. In Cristo, Dio stesso ha voluto condividere con noi questa strada e offrirci il suo sguardo per vedere in essa la luce. Cristo è colui che, avendo sopportato il dolore, «dà origine alla fede e la porta a compimento» (Eb 12,2)". (Enciclica Lumen Fidei)

Penso e ripenso al mistero del dolore. E più ci penso più mi convinco che è lì che si nasconde la chiave di tutto. E' un mistero: lungi da noi la presunzione di svelarlo. Però possiamo definire i contorni del problema, cercare di capire la prospettiva da adottare. Io partirei da qui: anche nella vita più tormentata, dove il dolore è presente fin dall'inizio e al suo massimo livello, noi ci illudiamo che sia infinito, eterno. E invece così non è. La vita umana, e tutto quello che contiene, è finita. E tra il finito e l'infinito non c'è proporzione ("non est proportio", per usare la parole del grande Cusano). Dunque, se assumessimo come prospettiva la Gioia - infinita - che ci aspetta dopo questo dolore - finito -, non potrebbe mutare il senso del dolore? Che dire di fronte a chi soffre? Che ci attende per una gioia infinita. Una Gioia che aumenta istante dopo istante, sempre di più. Senza fine. Che cos'è questa Gioia? Avvicinarsi a Lui, sempre di più, senza fine.