«I tempi sono cambiati: ma nel continente americano la battaglia tra chi difende gli oppressi e chi sostiene gli oppressori continua. E i preti cattolici sono ancora in prima linea».


Franco Cardini, noto storico italiano e ordinario presso l’Istituto Italiano di Scienze Umane (Sum), ha spiegato: «sarebbe ingiusto negare che molti della Chiesa cattolica si siano piegati alle esigenze delle potenze colonialistiche e alla loro pratica di violenza e rapina. Resta tuttavia un fatto: nel mondo protestante non c’è nessun missionario che sia riuscito a combattere ingiustizia e violenza con lo stesso successo con cui l’hanno fatto i cattolici: e difatti nell’America settentrionale e Oceania si sono avuti sistematici genocidi su larga scala, messi in atto sopratutto da inglesi e olandesi, che non trovano riscontro nell’America meridionale dove stragi e razzìe di schiavi ebbero certamente luogo, ma dovettero fare i conti con apostoli che difesero i nativi a viso aperto, spesso accettando insieme a loro la persecuzione». E’ il caso del domenicano Bartolomé Las Casas che riuscì a convincere Carlo V a promulgare le “Nuevas Leyes”, «irreprensibile codice garantista nei confronti dei nativi, che resta un modello giuridico a testimonianza del senso di equità di un sovrano cattolico e che impedì molte sopraffazioni».Ma la lotta contro il colonialismo, nel continente mesoamericano, continua ancora oggi. Purtroppo l’offensiva delle multinazionali neocolonialiste, ha spiegato Cardini, «si è andata sviluppando di pari passo alla campagna di sètte protestanti che, ad esempio in Guatemala, hanno quasi sradicato la Chiesa cattolica». La cronaca di oggi ci dice infatti che, ad esempio, il vescovo brasiliano Pedro Casaldaliga è stato obbligato a lasciare la sua residenza a causa delle minacce di morte ricevute per la sua difesa degli indios. In Honduras padre Candido Pineda è stato più volte minacciato per la sua attività in difesa degli indigeni e dei contadini poveri, ed è stato arrestato per questo dalla polizia. In Amazzonia i missionari cattolici stanno difendendo i nativi contro le multinazionali e le loro ruspe, padre Dario Bossi ha recentemente vinto contro il colosso minerario Vale, salvando i villaggi locali. E così via. Non a caso la conclusione dell’articolo di Cardini è questa: «I tempi sono cambiati: ma nel continente americano la battaglia tra chi difende gli oppressi e chi sostiene gli oppressori continua. E i preti cattolici sono ancora in prima linea».