Berkeley: la materia non esiste.

Ma, direte, non c’è niente di più facile che immaginare che esistano alberi, ad esempio in un parco, o libri in uno studio, senza che vi sia nessuno a percepirli. Rispondo che certo pote­te farlo, in questo non c’è nessuna difficoltà: ma non state forse formando nella vostra mente certe idee che chiamate libri e alberi, omettendo nel contempo di formulate l’idea di qualcuno che possa percepirli? Non state forse voi stessi pensando o percependo quelle idee? Questo, dunque, non prova nulla: mostra sol­tanto che avete il potere di immaginare o di formare idee nella vostra mente, ma non che potete concepire la possibilità che gli oggetti del pensiero esistano al di fuori della mente. Per questo, è necessario che concepiate che tali oggetti esistano senza essere concepiti o pensati, ciò che è una contraddizione manifesta. Quand’anche facessimo del nostro meglio per concepire l’esistenza dei corpi esterni, non faremmo che contemplate continuamente le nostre idee. Ma dato che la mente non si accor­ge di sé stessa, si illude, pensando di poter con­cepire corpi la cui esistenza non dipende dal pensiero; invece, nel medesimo istante in cui la mente crede di concepire corpi esterni, quei corpi vengono appresi, cioè esistono in essa. Basta un po’ di attenzione perché chiunque si accorga della verità e dell’evidenza di quanto è stato detto qui, rendendo inutile ogni prova ulteriore contro l’esistenza della sostanza materiale.


G. Berkeley, Trattato sui principi della conoscenza umana.