Cristianesimo e Filosofia

Il Cristianesimo (come vorrei dire "la Civiltà Cristiana"!) ha bisogno di riscoprire il terreno della Filosofia. E' infatti sul terreno dell'argomentazione che si dovrebbero condurre le battaglie sia interne che, soprattutto, esterne. I Cristiani dovrebbero sforzarsi maggiormente di trovare un terreno comune di dialogo per affrontare in modo coordinato e congiunto la nuova ventata di Relativismo e Nichilismo estremo che sta schiacciando a morte le coscienze dei cittadini europei. Per i veri Cristiani, che dovrebbero essere a questo punto veri filosofi, si impone allora un compito di grande importanza: riconoscere, come già sottolineava un profetico Edmund Husserl, che «le vere battaglie spirituali dell’umanità europea sono lotte tra filosofie, cioè tra le filosofie scettiche - o meglio tra le non-filosofie che hanno mantenuto il nome ma che hanno perduto la coscienza dei loro compiti – e le vere filosofie […]. Esse lottano per il loro senso vero e autentico e perciò per il senso di un’autentica umanità». Il pensiero filosofico, come l'assetto teoretico del Cristianesimo (non parlo immediatamente di Scienze Teologiche, che richiedono una preventiva adesione alla Fede per essere studiate e discusse con profitto) sono quindi chiamati alla responsabilità nella ri-costruzione della civiltà europea. Il cristiano che pensa, il "cristiano filosofo", in particolare, ha una evidente responsabilità personale, nel suo essere filosofo, di fronte all’umanità intera. «Noi siamo dunque - e come potremmo dimenticarlo? - nel nostro filosofare, funzionari dell’umanità», ammoniva Husserl. La vita teoretica, immersa nella fede, deve caratterizzarsi con il rigore del pensiero, non solo con l’impegno e con la testimonianza morale e religiosa. Quello di cui oggi abbiamo bisogno è anche una rinnovata capacità teoretica di "dis-cutere" e "dia-logare" criticamente con la civiltà nella quale siamo chiamati a vivere e dare testimonianza. Tale capacità di critica teorica consiste nel cogliere le sconnessioni spesso celate nel ghiacciaio estremo del Relativismo culturale e del Nichilismo estremo che attanagliano la (ormai defunta?) civiltà europea e nel rifuggire i facili e levigati sentieri del senso comune.

Ontologismi IV