Signore, aprici..

"Signore, Signore... aprici!"

Chi ha ricchezze di questo mondo, e dopo aver trattenuto da esse ciò che gli è necessario per il vitto e il vestito, vede che il suo fratello, per il quale Cristo è morto, si trova nel bisogno, deve dargli ciò che gli sopravanza. E se non glielo dà, se chiude il suo cuore di fronte al fratello che è nell'indigenza, io affermo che pecca mortalmente, perché non c'è in lui l'amore di Dio; se ci fosse in lui questo amore, darebbe volentieri al suo fratello. Guai a coloro che hanno la cantina piena di vino e il granaio pieno di frumento, e che hanno due o tre paia di vestiti, mentre i poveri di Cristo con il ventre vuoto e il corpo seminudo gridano aiuto alla loro porta. E se qualcosa si dà loro, si tratta sempre di poco, e non delle cose migliori ma delle più scadenti. Verrà, sì, verrà l'ora, quando anch'essi grideranno, stando fuori alla porta: "Signore, Signore, aprici!". Ed essi, che non vollero ascoltare i lamenti dei
poveri, si sentiranno dire: "In verità, in verità, vi dico: io non vi
conosco".


Sant'Antonio di Padova