La fede è un atteggiamento che ha due origini. - Ontologismi IV

La fede è un atteggiamento che ha due origini: da una parte c'è la Grazia, dall'altra la disperazione dell’uomo che arriva ad essere consapevole che il mondo è assurdo. Se a tale vanità non vuole o non riesce dare risposta in altre maniere, o perché le ha sperimentate inutili (ha sperimentato lo «scacco» radicale) o per ragioni contingenti, e non generalizzabili da un individuo a un altro, si apre lo spazio in cui la Grazia può intervenire. La fede è e
resterà nel suo livello più profondo del tutto inaccessibile alla ragione, e comporta atteggiamenti che, al comune buon senso, restano inesplicabili, sconcertanti.
Originandosi attraverso l’angoscia, al culmine dello scacco, la fede è accompagnata ancora dall’«irrequietezza» e disperazione interiore; come già ha scritto Pascal, essa comporta un’assunzione di rischi senza garanzie di successo; perché chi ne cercasse, chi patteggiasse l’adesione, a fronte di una ricompensa, evidentemente
avrebbe ancora carte da giocare, cioè non sarebbe disperato; e chi ha ancora qualcosa, chi è saldo in sé (o chi si sente saldo in sé, pur non essendolo) non trova Dio.

(Ontologismi IV)