Cambio di prospettiva (Ont. IV)

In genere, direi che è il punto di partenza di tutto il discorso ad essere problematico. Si mette acriticamente in discussione l'idea che esistano più modi d'essere (non solo quello fisico) e una volt accettata quest'ipotesi indimostrata è difficile venirne fuori. Si parte in genere da un'accettazione acritica dell'equazione "realtà" = "mondo fisico". Quest'equazione appare non solo del tutto indimostrata ma anche fuorviante, in quanto comporta una riduzione indebita del piano dell'essere ad una sola delle sue manifestazioni (quella materiale mentre invece l'unica realtà dimostrabile non è quella della "materia" bensì quella delle rappresentazioni mentali e quindi del pensiero in quanto tale), il che è palesemente contraddittorio. Il ragionamento che stiamo facendo, per esempio, è immateriale, inesteso, per dirla alla Cartesio.
Io propongo un cambio di prospettiva. Si deve partire dal versante opposto: ciò che per noi è "reale" e perfettamente dimostrabile è il piano del pensiero, non quello del mondo fisico-materiale.Se mi è consentito ripetere la disgiunzione radicale di Parmenide, l'essere è, il non-essere non è. su questo immagino che saremo tutti d'accordo. Ciò che appare, in quanto e nella misura che appare, è essere, almeno sotto forma di rappresentazione mentale. Ovvero: il pensiero è senz'altro essere (Cartesio). Dunque esiste non solo l'essere "fisico" (esteso).

Ontologismi IV