Uguale o fratello?
Nicholas Gomez Davila
Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria ... Lc 1,39.44
Alle armi
La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Efesini 6,12.
I matrimoni omosex spiegati a un bambino
Costanza Miriano
Cambio di prospettiva
Edward Feser, Avicenna’s argument from contingency, Part I
Ateismo? Una forma di fede.
"Chi sceglie l'ateismo fa un atto di fede: nel nulla. Possiamo fare questo esempio: se dicessimo ad un ateo che all'improvviso dinanzi a noi comparirà un oggetto, costui ci prenderebbe per pazzi,e non a torto. Ma dov'è il paradosso? L'ateo non crederebbe mai che dal nulla possa venir fuori un oggetto,mentre crede che dal nulla possa
venire fuori l’intero universo".
Antonio Zichichi
Urna di vetro
Ho provato a seppellirmi, per un poco,
dietro la porta, seduto tra le ante
della piccola bussola. -
tutta la botanica del
creato
- di là dai vetri, è ridotta a un vialetto
con una quercia, i cedri,
e due emerocallidi.
I godimenti di
una volta,
quando l'organismo era me stesso
secondo il desiderio - tutta la materia,
credo,
vibri così, trascorsa dalla vita,
anche gli antri aridi dei vulcani,
quando fuoriescono
le lave che si consolidano, e che
s'imponga sempre la giovinezza
per i canalicoli seminali.
Come può
darsi
che uno come me, senza castità,
possa un giorno salire sino a un eremo,
distaccarsi in preghiera, esalarsi di
sera
se non nel maggio, trascinando con sé
un'intera foresta
e la volatile polvere dei suoi profumi,
che apre le bocche dappertutto
per nutrimento, per amore?
Questa è un'urna di vetro - ma
all'esterno
le generazioni metodiche delle ombre
si spostano, e un tepore penetra il
legno,
dà sussulti, scotimenti, moti
d'atomi:
e anche le parole sono fiato, soglia
dell'audiogramma,
energia-materia
che rientra nell'eterno.
Pier Luigi Bacchini
Considerazioni su un masso
Specie casta del geoide.
Giallognolo verdastro
e lunghe piogge, chissà perché
non ti avevo riconosciuto prima, sasso
roccia
raggiera d'angoli cristalli odiati a scuola.
Mi sei apparso nell'ombra del bosco, dall'umidità
affioravi come una schiena d'animale morto.
Ti eri frantumato senza sangue
o linfa senza dolore
né morte o vita.
Inerzia
peso: l'opposto del divino.
Ti ho accarezzato per la prima volta
sede dei torrenti d'estate asciutti e vani.
Ti accarezzavo. Le acque non ti avevano ancora levigato
e mi parevi buono benché sappia della tua insensibilità.
Da te ha proceduto la vita
e fai le due dimore degli uomini. Mi sostenti
hai sprizzato la scintilla.
Anche il fuoco non t'intacca
ma il vento
ma l'acqua ti rodono, la vegetazione ti ricopre
come una tomba. Sosti
in silenzio. Di te
so che sei l'impalcatura del mondo.
So che sei la memoria del mondo, graffita.
Pier Luigi Bacchini - Poesie
Il figlio
L'effetto Dunning–Kruger
Una reale competenza potrebbe al contrario indebolire la fiducia in se stessi, poiché individui competenti sarebbero portati a vedere negli altri un grado di comprensione equivalente al proprio. David Dunning e Justin Kruger della Cornell University hanno tratto la conclusione che: "l'errore di valutazione dell'incompetente deriva da un giudizio errato sul proprio conto, mentre quello di chi è altamente competente deriva da un equivoco sul conto degli altri".
“C’è chi crede e chi non crede” (Parte III)
Il sonno del Nulla
Egli sa perfettamente dove condurti, a piccoli passi.
Poiché quello è il suo mondo.
Le vie d'accesso sono molte, ma tutte hanno lo stesso nome.
Il loro nome è "orgoglio", e brilla lucente come l'oro bianco.
Ti convince che puoi fare da solo.
Che puoi bastare a te stesso.
Che il valore sta dentro di te: che puoi creare nuovi valori.
Egli ti seduce, poco alla volta.
Con argomenti sottili, irresistibili: la bellezza, la libertà.
Il piacere.
La forza del piacere profondo, quello che travolge.
E ti rende un assetato.
Assetato di ciò che non disseta mai.
Ed è così che a poco a poco
lentamente
ti toglie ogni forza.
Ti addormenta.
Ti conduce in un sonno dolcissimo,
dal quale non vorrestisvegliarti mai più.
E' il sonno del Nulla - poiché si dorme da svegli.
Ecco: io vengo da questo Nulla.
Vi auguro, se proprio volete, di conoscere questo Nulla.
Fino in fondo.
Senza paura, senza pudore.
Allora, al risveglio, conoscerete tutte le cose
per quello che sono.
Non dico che sarete migliori.
Io non sono migliore di quando dormivo.
Tranne per il fatto che ora sono stato risvegliato.
Ed è stata proprio la conoscenza del Nulla
- il sonno profondo -
a farmi pregare di essere risvegliato.
Non mi sono svegliato da solo:
la Grazia opera per vie che tu non conosci.
[Ontologismi IV, Gennaio 2011]
Chi mi dominerà?
Non confidare nelle tue ricchezze e non dire: «Basto a me stesso». Non
seguire il tuo istinto e la tua forza, assecondando le passioni del tuo
cuore. Non dire: «Chi mi dominerà?», perché il Signore senza dubbio farà
giustizia. Non dire: «Ho peccato, e che cosa mi è successo?», perché il
Signore è paziente. Non essere troppo sicuro del perdono tanto da
aggiungere peccato a peccato. Non dire: «La sua compassione è grande; mi
perdonerà i molti peccati», perché presso di lui c'è misericordia e ira,
e il suo sdegno si riverserà sui peccatori. Non aspettare a convertirti
al Signore e non rimandare di giorno in giorno, perché improvvisa
scoppierà l'ira del Signore e al tempo del castigo sarai annientato. Non
confidare in ricchezze ingiuste: non ti gioveranno nel giorno della
sventura. Non ventilare il grano a ogni vento e non camminare su
qualsiasi sentiero: così fa il peccatore che è bugiardo. Sii costante
nelle tue convinzioni, e una sola sia la tua parola.
Parola di Dio.
(Sir 5,1-10)
Fede nel Relativismo?
"Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare "qua e là da qualsiasi vento di dottrina", appare
come l'unico atteggiamento all'altezza dei tempi odierni. Si
va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le
sue voglie".
(J. Ratzinger, Omelia del 18 aprile 2005 )
Chi ama la Vita
"Chi ama la sapienza ama la vita, chi la cerca di buon mattino sarà ricolmo di gioia. Chi la possiede erediterà la gloria; dovunque vada, il Signore lo benedirà. Chi la venera rende culto a Dio, che è il Santo, e il Signore ama coloro che la amano. Chi l'ascolta giudicherà le nazioni, chi le presta attenzione vivrà tranquillo. Chi confida in lei l'avrà in eredità, i suoi discendenti ne conserveranno il possesso. Dapprima lo condurrà per vie tortuose, lo scruterà attentamente, gli incuterà timore e paura, lo tormenterà con la sua disciplina, finché possa fidarsi di lui e lo abbia provato con i suoi decreti; ma poi lo ricondurrà su una via diritta e lo allieterà, gli manifesterà i propri segreti e lo arricchirà di scienza e di retta conoscenza".
(Sir 4,12-22)
Solo dopo il nulla (Eretici)
(GKC, Eretici, IV)
“C’è chi crede e chi non crede” (Parte II)
Precedenze (Ontologismi IV)
Ontologismi IV
Atto di fede (Ontologismi IV)
(Ontologismi IV)
Immigrazione (Benedetto XVI)
(Intervista concessa dal Santo Padre ai giornalisti durante il volo negli Stati Uniti d’America del 15 aprile 2008).
Le preghiere più belle (Ontologismi IV)
Ho pregato per loro, lì, in coda alla cassa, per la loro felicità.
E stato come se li conoscessi da sempre.
Ontologismi IV
Ontologismo... (Definizione)
Dove osano le idee (Ont. IV)
Osano.
Non invecchiano.
Danno Luce.
Sorreggono.
Resistono.
Ontologismi IV
Sull'esistenza del mondo (Ont. IV)
(Ontologismi IV)
Cambio di prospettiva (Ont. IV)
Io propongo un cambio di prospettiva. Si deve partire dal versante opposto: ciò che per noi è "reale" e perfettamente dimostrabile è il piano del pensiero, non quello del mondo fisico-materiale.Se mi è consentito ripetere la disgiunzione radicale di Parmenide, l'essere è, il non-essere non è. su questo immagino che saremo tutti d'accordo. Ciò che appare, in quanto e nella misura che appare, è essere, almeno sotto forma di rappresentazione mentale. Ovvero: il pensiero è senz'altro essere (Cartesio). Dunque esiste non solo l'essere "fisico" (esteso).
Ontologismi IV
L'attaccamento (D. W. Winnicott)
(D. W. Winnicott)
Educazione sessuale (F. Hadjadj)
trasmettono malattie e si possono verificare gravidanze”. La gravidanza è messa da subito sullo stesso piano delle malattie a trasmissione sessuale, e perciò si consiglia il preservativo. Il dono della vita è messo sullo stesso piano di una minaccia di morte, è visto come una malattia. Di conseguenza l’educazione
sessuale consiste nello spiegare come si applica un preservativo, come si prende la pillola anticoncezionale o la pillola del giorno dopo, eccetera. Ma questa non più è sessualità, è qualcosa dell’ordine di una masturbazione con partner, di una masturbazione assistita. L’uomo è intrappolato dentro al suo stesso piacere, non incontra nessuno, non è in una relazione sessuale che presuppone l’apertura dell’uomo a una donna che desidera a tal punto che gli pare di vedere in lei la strada della sua vita. La sessualità è ridotta a un atto consumistico che deve essere gestito secondo una modalità tecnica.
Dicendo ai ragazzi: “Fate quel che volete, però proteggetevi”, si trasmette l’idea che il cuore della sessualità non è l’incontro, l’unione, la comunione, ma la preservazione. Infatti la parola ultima è: preservativo.
Dunque da una parte abbiamo il tecnicismo, dall’altra il moralismo, ed entrambi sono inefficaci nell’educare i giovani. I quali, quando gli si dice: “Facendo sesso proteggetevi”, tendono a rispondere: “Sì, ma se tanto devo morire e dopo non c’è nulla, perché devo proteggermi? Che cos’è questo aggeggio da buon piccolo borghese, per preservarsi? Dobbiamo morire! Che ci importa dell’avvenire? Tanto vale andare al massimo, bere, ubriacarsi, farsi tante donne. Mi dite che l’Aids uccide, ma io sono comunque destinato a perire, e allora perché dovrei stare nei ranghi?”. Quando gli adolescenti reagiscono al tecnicismo e al moralismo in questo modo, sono in realtà più profondi degli adulti. Dietro una rivolta come questa, anche quando non è esplicitata, ci sono una profondità e un’esigenza di senso che né il tecnicismo né il moralismo possono dare». (...)
Il cattolico, invece, è il vero edonista. Ha la sua donna e va fino in fondo. Non passa tutto il tempo a chiedersi: “Oh, cosa succederà adesso? Che rischio sto correndo?”. E se il seme che ha immesso nella donna gli torna indietro sotto forma del viso di un figlio, la gioia è ancora più grande. Il piacere sessuale non sta solo nell’atto carnale, è anche la gioia di vedere il volto del proprio figlio: è piacere sessuale anche quello. L’atto carnale ha un’intensità di piacere molto forte e molto breve, poi c’è una caduta, tutta l’esperienza lo dice. Ma la gioia per l’arrivo di un figlio è un piacere che non si spegne".
(Fabrice Hadjadj)
Fede Necessaria (Ontologismi IV)
Costitutivo dell'uomo.
Crede anche l'ateo. E perfino
l'agnosticismo è una forma di fede.
Credere di non credere è la posizione inconscia di massa.
Ontologismi IV
I piani della solitudine (Ontologismi IV)
Meno male che sei arrivato Tu, a rompere tutti i miei piani, a far saltare i miei schemi.
Da solo, ci stavo morendo dentro.
Ontologismi IV
Ordine e libertà
Ontologismi IV
Come si guarda un Duomo
Insomma: c'è un'intelligenza della prospettiva.
Ontologismi IV
Non ho tempo (ho un sogno da finire)
Vado, che ho un vecchio sogno da finire.
Ontologismi IV
Devo imparare (Theodore Isaac Rubin)
Theodore Isaac Rubin
La scelta non s'improvvisa (Una volta mi hai detto...) - Ontologismi IV
Una volta mi hai detto: "Non so come fai ad esser così".
Così come? Tener insieme cinque vite in una?
Ho fatto e sperimentato tutto
finchè ho potuto.
Mi stavo preparando,
amica mia.
Sapevo che averi dovuto
prima o poi
scegliere.
Ontologismi IV
Flatus vocis (così ho sognato) - Ontologismi IV
È così che ho sognato di nuovo che eravamo in un mondo di muti. Nessuno poteva parlare, voci umane non potevano farsi sentire e solo quelli intonati erano autorizzati a cantare. Che bel mondo che ho sognato: fatto di lentezza e sguardi che significano qualcosa.
Nessun alterco, nessuna voce stridula, nessuna cagata che offende il cervello dalla Tv.
Anche "Ti amo" potevi solo dirlo coi gesti, o scriverlo bene, a freddo.
Altrimenti, come tutto il resto, non valeva un cazzo.
Ontologismi IV
Tutto (si muove) - Ontologismi IV
E tutto va - esattamente come dovrebbe andare.
Ontologismi IV
Me lo sono dovuto dare da solo - Ontologismi IV
Comunque non l'ho mai sentito, se non dopo essermelo dato da solo. Chissà com'è - cos'è - per gli altri.
Me lo sono sempre chiesto.
Chissà cos'è il senso di colpa.
Ontologismi IV
Passano su di noi - Ontologismi IV
Io voglio muovermi d'ora in poi come loro. Con calma uniforme, sapendo dove devo andare.
Il mio mondo è tutto dentro di me.
Non ho più fretta.
Ontologismi IV
La grazia delle lacrime (Francesco)
Piangere per tutto: per il bene, per i nostri peccati, per le grazie, per la gioia, anche. Il pianto ci prepara a vedere Gesù. E il Signore ci dia la grazia, a tutti noi, di poter dire con la nostra vita: "Ho visto il Signore", non perché mi è apparso, ma perché "l’ho visto dentro al cuore". E questa è la testimonianza della nostra vita:
"Vivo così perché ho visto il Signore".
Papa Francesco, 02/04/13
A che servirebbe? (Ricordare tutto) - Ontologismi IV
Ricordo la lista, scritta in un'ora, con rabbia e godimento al tempo stesso.
Ricordo che già allora, undici anni ieri, volevo dire a ciascuna: mi dispiace. 172 volte.
A lei no - a lei che mi ha ripagato con la stessa moneta: a te no di certo.
Non sarebbe servito.
A che serve scusarsi?
Chissà in quante saranno poi state migliori, dopo di me.
Avranno guardato al nano che sono stato con un sorriso - capaci di sopravvivere al dolore, consapevoli della forza naturale che ogni donna possiede.
Chissà.
Chissà in quante oggi sono felici.
Io lo sono, sorelle, figlie, madri mie.
E anche se non serve dirlo lo stesso:
mi spiace.
Non ero ancora io.
Ontologismi IV
I miei ricordi (al banco dei pegni)
Pian piano li sto riscattando tutti.
Che fatica.
Ontologismi IV
Impotenza. (La scuola mi delude)
Ontologismi IV
Chissà come sei, a occhi chiusi.
Se è lento, il tuo respiro.
Se ci sono i piccoli rumori di casa - o se tutto tace, mentre nelle campagna si sentono canzoni nella nebbia.
Chissà se sogni ancora un mare nero e non invece i pianeti in un cielo di stelle.
Si muovono silenziosamente, si rincorrono senza raggiungersi mai.
Se dovessero farlo, si brucerebbero.
Ontologismi IV
(Aprile 2008)
Sognare - Ontologismi IV
sente che il Salvatore si avvicina. Un bambino in posizione fetale che sogna e sorride. Così vorrei essere io. È una sensibilità importante. Fondamentale. In
quei bozzoli eterni che eravamo prima di venire alla luce forse avevamo questa sensibilità, che ora abbiamo smarrito.
Sognavamo, ecco cosa facevamo. Sogniamo quindi, senza paura: immaginiamo.
Alziamoci al di sopra di quello che si vede. C'è una realtà più vera di quella che crediamo di vedere.
Ontologismi IV
I pensieri della notte - Ontologismi IV
Ontologismi IV
Dimentica
Domani fa' cadere una pioggia planetaria. Lo so, meteoriti infuocate ci vorrebbero.
Hai ragione.
Su ognuno di noi, lo so.
Invece, facci piovere in testa un po' d'intelligenza e di buon cuore.
Faccela piovere dentro, a tutti, un po' della Tua Parola che salva.
Anche se non vogliamo.
Per una volta, smettila di lasciarci fare.
Dimentica la nostra libertà.
Fregatene, della nostra volontà.
Che tanto si è visto dove ci hanno portato, la nostra libertà e la nostra volontà...
Ontologismi IV
Capita anche a te?
Capita anche a te, di voler ricominciare?
Capita anche a te, di voler cancellare tutto il passato, trattenendo solo il buono e chi ti ha dato amore?
Di voler andar via, di cambiare colore dei capelli, nome, targa dell'auto?
Capita anche a te di sperare che un giorno sarai migliore di così?
Di voler dimenticare tutto,
tutto quello che è stato,
tutto il male
che ancora fa male?
Dimmi: capita anche a te?
A me no.
Ontologismi IV