L'ultimo colpo mortale del nichilismo estremo

L'ultimo colpo mortale del nichilismo estremo: la piallatura universale di ogni differenza. Non è l'aborto a farci paura in sé, e l'abolizione della differenza tra uomo e bestia, men che meno la "libertà della donna" o la sua totale emancipazione rendendosi "uguale" all'uomo fino a perdere la sua identità. Non l'omosessualità, e nemmeno la pretesa delle persone omosessuali di scimmiottare il matrimonio rendendo "normale" quello che "normale" non è. Non è l'eutanasia a spaventarci. Non l'avvento del transgender.
Quello che ci spaventa è la strada che il nostro mondo ha imboccato. 
La sua meta finale è l'abolizione di ogni differenza, in un Nulla universale in cui sarà espunto da ogni orizzonte possibile il senso della Trascendenza. Abolire le differenze, in nome di un distorto concetto di democrazia e di uguaglianza dei diritti conduce infatti a questo: ci porteremo tutti al di là del bene e del male, esattamente come aveva profetizzato Nietzsche, il maestro di ogni Nichilismo serio e di ogni Relativismo assoluto.
Niente più differenze: tra uomo e donna, tra vivo e morto, tra bene e male, tra giorno e notte, tra alto e basso, tra dritto e curvo, tra giusto e sbagliato.
la nuova patria che ci attende è il Nulla, perché senza distinzioni binarie non c'è colore, non c'è sapore, non è possibile alcuna differenziazione e quindi alcuna identità.
Non ci sarà più bisogno di essere redenti da un Salvatore, in quanto l'abbaglio porterà a crederci immortali.
Ma grazie l'ordine naturale delle cose è sempre lì, per quanto tentiamo di nasconderlo o interpretarlo a nostro piacere.
Si muore, grazie a Dio.
Nonostante tutto si nasce e si muore.
La realtà è lì, a ricordarci l'eterna differenza tra Essere e Nulla
e l'incredibile follia di chi vuole cancellarla a suon di decreti e leggi dello Stato.